All’interno del programma “RESearch and innovation on future Telecommunications systems and networks, to make Italy more smart (RESTART)”, finanziato dall’Unione Europea nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) di NextGenerationEU, col partenariato su “Telecomunicazioni del Futuro”, il Politecnico di Bari coordina le attività dello Spoke 2 sull’integrazione di reti e servizi tramite i progetti strutturali “Net4Future – Cross-project vision and results” e “ITA NTN – Integrated terrestrial and non-terrestrial networks” e il progetto mirato “ARCADIA -grAphene-based THz wiReless Communications: chAnnel characterization and components moDeling and sImulAtion”.
L’obiettivo principale è quello di definire le future reti integrate Terrestri/Non Terrestri, dove le entità della rete spaziale (veicoli aerei senza pilota, aerei, piattaforme ad alta quota e satelliti) cooperano con architetture di comunicazione terrestre convenzionali ed emergenti per fornire connettività wireless ubiqua, resiliente e tridimensionale in tutto il mondo. Così, sarà possibile integrare servizi esistenti con nuovi ed emergenti casi d’uso: comunicazioni mobili a banda larga affidabili a bassa latenza, massive comunicazioni a latenza ultra bassa e servizi incentrati sull’uomo.
Dal punto di vista tecnico, le attività condotte riguardano lo studio di nuove tecniche di trasmissione e strutture avanzate di orchestrazione di reti e servizi per reti T/NT integrate basate su intelligenza artificiale e softwarizzazione delle reti. Tutte le tecniche e le metodologie proposte miglioreranno la copertura, la capacità, l’esperienza dell’utente, l’affidabilità e la disponibilità dei servizi e la sostenibilità ambientale dell’infrastruttura di comunicazione di prossima generazione per i seguenti potenziali verticali: trasporti, sicurezza pubblica, media, intrattenimento, sanità, agricoltura e connettività ad alta velocità in aree remote o colpite da disastri. Il laboratorio dello Spoke 2, ospitato dal Politecnico di Bari, sarà utilizzato per dimostrare l’efficacia dei risultati ottenuti attraverso test e validazione, sia contribuendo alla definizione del 6G attualmente in corso a livello europeo e mondiale, sia rafforzando in questo contesto la posizione dell’Università italiana e del settore Ricerca e Sviluppo Industriale.
Il Made in Italy è espressione di filiere e saperi in cui l’Italia ha asset distintivi, riferiti al territorio, a cui è opportuno offrire strumenti di valorizzazione e riconoscibilità. Pertanto, l’innovazione di prodotti e processi in chiave circolare e sostenibile pone in analisi l’intera filiera di beni e servizi intermedi alla produzione del prodotto finito (sub-fornitura di materiali e materie, sub-fornitura di processi produttivi, sub-fornitura di servizi), riconoscendo il ruolo di quel know-how storicamente consolidato nei territori.